Le politiche del trasporto pubblico
sono considerate da molti cittadini ed Associazioni, insieme all’emergenza casa
e rifiuti, le tre principali aree di criticità della Capitale.
Si veda a
titolo di esempio il documento molto critico dell’Associazione
degli utenti del trasporto pubblico (UTP) rispetto alle scelte del Comune di
Roma.
Una buona notizia per il trasporto giunge dalla decisione del
Governo nazionale di escludere gli investimenti sulle metropolitane e, più in
generale, sulle reti del ferro del Comune di Roma dal conteggio ai fini del
patto di stabilità interno.
Il patto di stabilità interno è l’insieme di
disposizioni, contenute nella Legge Finanziaria dello stato con cui si definisce
l’impegno degli enti decentrati a contribuire alla realizzazione dell’obiettivo
di indebitamento netto, perseguito dal Governo centrale, nel rispetto del patto
di stabilità e crescita siglato a livello europeo.
(Come è noto, gli
impegni comunitari impongono vincoli sui saldi dell'aggregato delle
amministrazioni pubbliche, comprese dunque le amministrazioni locali; tuttavia,
solo lo Stato centrale è ritenuto responsabile di eventuali scostamenti dagli
obiettivi e sanzionato di conseguenza. Questa asimmetria ha imposto ai governi
centrali l'esigenza di cercare di decentrare anche a livello locale il rispetto
degli impegni presi in Europa).
La rigida applicazione dei tetti della
Finanziaria avrebbe portato al blocco della costruzione della prima tratta della
Metro C di Roma. Invece il provvedimento governativo consentirà da
subito l’utilizzo di circa 600 milioni di euro su cui lo Stato ha già contratto
un mutuo a finanziamento della linea.
I primi segni dell’inizio dei
lavori della Metro C sono visibili da luglio in diversi punti della città tra i
quali Piazza Venezia dove sono in corso sondaggi archeologici nell’aiuola
centrale che rimarrà transennata fino alla fine dell’anno.
Agosto 2006
1999 WWF Gruppo Attivo Roma XI